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La nostra alimentazione prevede l’introduzione di varie sostanze, necessarie all’organismo per funzionare e per sostituire quelle consumate durante le normali attività quotidiane.
Queste sostanze sono raggruppate in base alla loro composizione chimica e comprendono i carboidrati o glucìdi o zuccheri, i lipìdi o grassi, i protìdi o proteine, poi acqua, vitamine e sali minerali (anche l’acqua è un alimento).

Tutte queste sostanze sono indispensabili, nessuna esclusa, in quanto componenti fondamentali del nostro corpo o necessarie al suo corretto funzionamento. 

 

Le proteine sono i principali costituenti dei muscoli, cioè la nostra cosiddetta massa magra, il grasso costituisce una riserva di energia, ma forma anche le barriere tra le cellule, gli zuccheri, oltre a fornire energia immediata, legano l’acqua e formano una specie di gel-cuscinetto tra le cellule e sotto la pelle, mantenendone l’idratazione. I sali minerali e le vitamine facilitano e rendono possibili i processi metabolici e l’acqua è indispensabile per gli scambi e la circolazione di sostanze all’interno dell’organismo.

Esistono decine, forse centinaia di diete, la maggior parte delle quali colpevolizza i carboidrati, ritenendoli i principali responsabili del sovrappeso.
Negli ultimi anni si è scoperto che questo potere “ingrassante” dei carboidrati è legato alla loro capacità di stimolare l’insulina, un ormone responsabile del metabolismo, il cui malfunzionamento è alla base del diabete. Un’introduzione eccessiva di zuccheri con l’alimentazione porta a una stimolazione eccessiva di questo ormone e allo sviluppo di una resistenza alla sua azione, con accumulo di grasso, soprattutto nella zona addominale. 

Che cosa significa tutto ciò?
Significa che non bisogna eccedere nel consumo di zuccheri, che bisogna privilegiare quelli cosiddetti “a basso indice glicemico”, cioè quelli in grado di stimolare di meno la produzione di insulina (ad esempio pane e pasta integrali), ma che non bisogna rinunciare del tutto alla loro assunzione, per la loro capacità di trattenere acqua e, di conseguenza, di fluidificare e idratare le componenti del corpo.
Bisogna pensare che quando eliminiamo una sostanza fondamentale dalla nostra alimentazione, il corpo non smetterà di utilizzarla, ma comincerà a usare quelle presenti al suo interno, consumandole. Quando queste sostanze si esauriscono o si riducono a livelli troppo bassi, si svilupperanno dei sintomi legati alla loro mancanza. Queste mancanze, o carenze, possono sfociare in vere e proprie malattie e causare un invecchiamento precoce. 

 

Una dieta ristretta può essere seguita solo per brevi periodi, supportata da una corretta integrazione degli elementi mancanti. La miglior dieta del mondo è quella in cui si mangia poco, ma tutto. Mangiare di tutto fornisce l’essenziale, senza carenze di nessun tipo; mangiare poco aiuta a mantenersi in linea o addirittura a perdere peso. “Poco” non significa “niente”.
La dieta deve essere confezionata su misura, in base al consumo effettivo di calorie di un individuo, dato dalla somma tra le calorie consumate a riposo e quelle bruciate durante l’attività (lavorativa, sportiva, ecc).
Una dieta che contenga meno calorie di quelle consumate farà dimagrire anche mangiando i carboidrati.
Ve lo dice una che ha perso 10kg in 4 mesi, mangiando pane e pasta TUTTI i giorni, solo MAI insieme, anche 70-80 grammi di pasta per volta, indifferentemente a pranzo o a cena!
In conclusione, i carboidrati, se assunti in piccole quantità e nelle giuste combinazioni, sono AMICI della linea e della bellezza.